L’assessore Laimer è contrario: la giunta provinciale potrebbe spaccarsi
SAN MARTINO. Né il ricorso al Consiglio di Stato, auspicato dalla Svp della Val Badia, né un nuovo progetto. Per aggirare l’ostacolo della sentenza del Tar che ha annullato la delibera sul secondo lotto della strada di malga Antersasc, la giunta provinciale riformulerà la delibera stessa. «Nelle motivazioni della sentenza si afferma che la delibera non è motivata. Per questo, alcuni colleghi sono intenzionati ad approvare una nuova delibera, meglio motivata – rivela l’assessore provinciale all’ambiente, Michl Laimer -. Io sono contrario a questa ipotesi, perché la strada bocciata dal Tar è un progetto sbagliato. Non sono contrario all’idea di garantire al proprietario un collegamento tra la sua malga e il fondovalle, ma è meglio fare una stradina meno impattante. Ho illustrato alla giunta la mia posizione e spero che la maggioranza stia dalla mia parte». «Non abbiamo ancora preso una decisione», si limita a commentare il vicepresidente e assessore all’agricoltura ed al turismo, Hans Berger, segno che la nuova “battaglia” su Antersasc, in seno alla giunta, è ancora in corso. Soluzione hard o soluzione light, Wwf e Dachverband sono pronti ad un nuovo ricorso. «Se la giunta provinciale tornasse alla carica per la realizzazione del secondo lotto della strada, noi faremmo sicuramente ricorso», dice il presidente dei protezionisti altoatesini, Klauspeter Dissinger. Anzi, pare che il Dachverband un ricorso lo farà comunque. «Non abbiamo ancora capito quali siano le intenzioni di Laimer – spiega l’ambientalista -, ma noi pretendiamo che sia smantellato il tratto di strada costruito illegalmente entro i confini del parco naturale, che venga ripristinata la situazione originaria. Anche per questo siamo pronti a fare ricorso». Critici contro la presa di posizione della Svp badiota i Ladins Dolomites. «Una strada come quella di Antersasc – dice il presidente, Albert Pizzinini – è un salasso per il contribuente e per l’ambiente ed una pessima pubblicità per il turismo. La gran parte dei badioti è contro la strada di Antersasc, così come quella di malga Gardenaccia. La Svp della Val Badia dovrebbe ricordare che i ricorsi costano ed il cittadino non può essere continuamente chiamato alla cassa. Ci mettano una pietra sopra: su Anterasc la Volkspartei ha perso, ha sperperato soldi del contribuente e continuerà a perdere. Per salvare i contadini – aggiunge ancora il presidente dei Ladins – bisogna realizzare sinergie con il turismo, ci vogliono visioni, molte leggi provinciali devono essere radicalmente cambiate, una su tutte quella arcaica sul maso chiuso. La Svp sta portando i contadini al suicidio: dovrebbe lavorare sulla redditività dell’attività agricola, ma da questo punto di vista non si fa nulla da decenni. L’abolizione delle quote latte nel 2013 sarà lo spartiacque, ma nessuno sembra rendersene conto. E non sarà certo l’assessore Berger a soccorrere i contadini – conclude Pizzinini -, perché non ha nessuna voce in capitolo né a Roma né a Bruxelles, dove vengono prese le decisioni».