di Maurizio Di Giangiacomo

BOLZANO. Hanno vinto gli ambientalisti o, come dice Klauspeter Dissinger, ha vinto la natura: il Tar ha accolto il ricorso di Wwf e Dachverband contro la realizzazione del secondo lotto della strada per malga Antersasc, tra i Comuni di Badia e San Martino, all’interno del parco naturale Puez Odle. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato la delibera della giunta provinciale del 28 settembre 2009 nella parte in cui prevedeva appunto la realizzazione del tratto superiore del collegamento alla malga, che l’Ispettorato forestale, prima della sospensiva già concessa dal Tar nel 2010, aveva in programma per quest’anno.

Nella sentenza si dichiara viceversa infondato il ricorso di Wwf e Dachverband contro il lotto I della strada forestale, già costruito, fuori dai confini del parco naturale. Le due associazioni ambientaliste si riservano, proprio per questo motivo, la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza. L’ok della Provincia alla realizzazione della strada provinciale era arrivato dopo numerosi pareri contrari giunti dagli stessi uffici provinciali e aveva provocato le accese proteste da parte non solo delle due associazioni ambientaliste, ma anche dei protezionisti altoatesini, di Verdi, Ladins Dolomites, Union für Südtirol e Freiheitlichen e del comitato locale “Salvun Antersasc” culminate l’estate scorsa nel funerale ad Antersasc inscenato da Michil Costa al Passo delle Erbe e in una marcia fino alla malga preceduta da una contro – manifestazione del Bauernbund, solidale con il proprietario, Johann Mair. Poi la sospensiva concessa dal Tar e l’annuncio, da parte dell’assessore provinciale all’ambiente, Michl Laimer, di aver incaricato l’Ispettorato forestale di studiare una soluzione meno impattante per il tratto Antersasc II. Ovviamente soddisfatto il presidente del Dachverband, Klauspeter Dissinger. «Sì, perché una volta tanto ha vinto l’ambiente – dice l’ambientalista brissinese – e perché credo che questa sentenza soddisfi la maggiorparte della popolazione, specie gli abitanti della zona, che hanno dimostrato di essere dalla nostra parte». Il Dachverband offre peraltro una lettura della sentenza secondo la quale la Provincia dovrebbe smantellare un tratto della strada costruita l’anno scorso. «Il lotto Antersasc II – afferma Dissinger – non comincia in prossimità dello steccato della malga, bensì qualche centinaio di metri più in basso, in corrispondenza del cartello che indica i confini del parco naturale. In quel tratto la strada forestale è già stata realizzata e quindi andrà ripristinata la situazione originaria». Il Dachverband non sembra intenzionato a ricorrere al Consiglio di Stato contro la bocciatura del ricorso sul lotto Antersasc I. «Ci siamo lasciati questa possibilità, ma non credo che lo faremo», conclude Dissinger, convinto che nemmeno la giunta provinciale presenterà ricorso: «Non gli conviene, politicamente sarebbe un autogol, la gente è dalla nostra parte». E di monito severo per la giunta provinciale parla anche Riccardo Dello Sbarba, consigliere dei Verdi: «Il Tar – dice – dà ragione anche a tutti gli uffici provinciali che si erano espressi contro il progetto. La bocciatura da parte del Tar è anche una bocciatura della decisione della giunta provinciale», prosegue Dello Sbarba, «una chiara presa di posizione a favore delle Dolomiti patrimonio naturale, un segnale contro la cementificazione crescente della montagna ed un incoraggiamento per tutte quelle persone che con grande fatica si battono ogni giorno per la natura ed il paesaggio».

Alto Adige, 29/04/2011