BOLZANO. Un giro d’Italia per aiutare il Tibet. È il progetto che nel 2011 vedrà la luce grazie all’impegno della Costa Family Foundation, che da anni porta avanti iniziative umanitarie in favore dei profughi tibetani, ed alla generosità della Provincia Autonoma di Trento che, oltre a condurre progetti di cooperazione allo sviluppo in varie paesi del terzo mondo, all’indomani della violenta repressione operata dal governo cinese nei confronti dei monaci e dei civili tibetani a Lhasa approvò la cosiddetta Carta di Trento, una risoluzione delle regioni autonome in supporto al Tibet, che chiede sostanzialmente al governo cinese di riconoscere l’autonomia del Tibet, avviando una trattativa con il Dalai Lama, anche per prevenire nuovi conflitti.

«Faremo il giro delle sedi regionali della Rai con una mostra itinerante che illustra le condizioni di vita dei profughi tibetani, tenendo delle conferenze stampa nelle quali illustreremo il contenuto della Carta di Trento – spiega Michil Costa, l’albergatore di Corvara che da anni s’impegna con la sua fondazione in favore del Tibet -. Un’iniziativa per la quale devo ringraziare il vicedirettore generale della Rai, Gianfranco Comanducci, ed il direttore servizi sociali della Rai, Carlo Romeo, che ci hanno assicurato la disponibilità degli spazi nelle sedi regionali della Rai, e la Provincia di Trento, che contribuirà con il finanziamento degli allestimenti. L’idea, a dire la verità, è dello stesso Comanducci, che io ho conosciuto alla Maratona dles Dolomites: gli spiegai la questione tibetana e lui mi disse subito intenzionato a darci una mano. Quindi c’incontrammo a Roma e nacque l’idea del giro delle sedi Rai con l’esposizione e la carta di Trento».  L’allestimento itinerante illustrerà la storia di Thup Ten, ragazzo fuggito dal tibet che ha trovato asilo nel college costruito dalla Costa Family Foundation a Bangalore, nel nord dell’India. Un progetto realizzato grazie ai fondi raccolti in occasione di cene di beneficenza, grazie alle donazioni private ed al contributo della Provincia Autonoma di Bolzano.  «Il college ospita 34 orfani – racconta ancora Michil Costa -. I loro genitori li hanno abbandonati perché sapevano che era l’unica possibilità per far sopravvivere la cultura tibetana. Il Tibet, oggi, è finito: vi abitano 7 milioni di cinesi e solo 6 milioni di tibetani. Monaci ammazzati, monasteri distrutti, e la cosa terribile è che dopo le Olimpiadi di Pechino non si è saputo più nulla sulle sorti della minoranza tibetana».  L’ultimo pannello dell’allestimento che il prossimo anno farà il giro delle sedi regionali della Rai illustrerà invece il contenuto della già citata Carta di Trento.  Nei progetti della Costa Family Foundation c’è anche un incontro di tutte le minoranza in via d’estinzione, in programma in Alta Badia nel 2012.

di M. Di Giangiacomo, L’Alto Adige, 21/09/2010