Bun dé a düc,
è finita da poco la Maratona delle tracce; e noi le tracce le abbiamo lasciate, indelebili. Prima ancora che iniziassero i preparativi della Maratona 2009 già l’energia ci invadeva con le sua potenza, con il suo coinvolgimento.
Energia è capacità di agire. Energia è forza espressiva.
La voglia di essere qui, insieme, zusammen, adüm, together, syn, come diceva il nostro compianto vescovo Egger; lo stare insieme, in tanti, il passare insieme tante successioni di momenti che si riflettono su noi tutti, crea energia.
Non meravigliamoci dunque se le Maratona ci appassiona, ci attrae, ci fa soffrire. È questione di energia. L’energia che esce dai Monti Pallidi e che ci abbraccia. L’energia positiva dei collaboratori che “sentono” la Maratona proprio come la sentite voi, pedalando su per il Sella. E che dire dell’energia che avete usato per allenarvi per mesi e mesi? Non è stata energia sprecata, è la trasformazione dell’energia in qualcosa di più importante. È l’aver creato qualcosa della quale cosa ne approfittiamo tutti. Non è filosofia, è fisica:
La legge di conservazione dell’energia afferma che l’energia nell’universo non si crea e non si distrugge bensì si trasforma e si mescola. Einstein, con la sua ben nota formula E = mc2 ci insegna che la massa può essere trasformata in energia.
Vedete? Osservare e vivere i dettagli per tentare di comprendere il tutto. Ma questa mi sembra più filosofia che fisica. Comunque sia, fisica o filosofia, poco importa. Importante è che ci sia poesia. Anzi, un’energia di poesia; o sarebbe meglio dire una poesia piena di energia?
Ed è con questo annoso dilemma che dichiariamo ufficialmente aperta la 23.edizione della Maratona dles Dolomites!
Bëgnodüs a düc!

michil